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Volete fare un atto contro-rivoluzionario? Venite alla Marcia per la Vita!

L’evento pro-life più importante dell’anno si avvicina. Sabato 22 maggio, alle h. 11:00 ci riuniremo tutti in via dei Fori Imperiali per una manifestazione che, seppur statica, godrà della dinamicità delle persone disposte a combattere e dare la propria vita per difendere gli innocenti che non hanno voce!

Tutto questo si rende necessario perché il processo rivoluzionario, che affonda le proprie radici in epoche ben lontane dalla nostra, lavora indefessamente per distruggere l’Ordine naturale e divino. In tutto il mondo, con il pretesto della pandemia, si stanno moltiplicando gli attacchi alla vita umana innocente, sia nel grembo materno che fuori, al punto che si è arrivati a definire “conquista” l’uccisione di un essere umano nel grembo materno, o diritto la soppressione di quello stesso essere umano in qualunque fase della sua vita qualora non venisse soddisfatto il mito di una “perfetta qualità”. L’uomo è stato declassato a mero prodotto, molti non sono più nemmeno coscienti della propria natura che è un capolavoro di bellezza. Abbiamo avuto modo, in articoli precedenti, di spiegare cosa sia la natura: non certo una semplice questione ecologista, ma piuttosto l’essenza stessa dell’uomo, ciò che rende l’uomo un essere umano e non qualcos’altro.

L’attacco più grande della Rivoluzione all’Ordine è proprio la negazione dell’essere e giace qui il motivo per cui viviamo in una società fortemente anti-essenzialista, che nega la natura umana e la vorrebbe degradata da dato di fatto a prodotto del pensiero. Ma noi non siamo il prodotto di un pensiero altrui, così come la realtà non è il prodotto del pensiero ma pre-esiste al pensiero stesso! L’abbiamo ripetuto tante volte e non ci stanchiamo di farlo!

Tuttavia, in questo processo di disgregazione dell’Ordine c’è necessariamente un punto di arrivo, che consiste nella dissoluzione del processo stesso. Ebbene sì, pensateci. Qual è la base su cui la Rivoluzione poggia per operare? Ovviamente l’essere. Per due ragioni:

1) perché la Rivoluzione, così come il male, nasce da una privazione del bene, per cui senza quest’ultimo perderebbe di senso (se manca il bene da distruggere cosa distruggo?) 

2)  perché la Rivoluzione, per operare, ha bisogno dei rivoluzionari come mezzo per potersi espandere. E i rivoluzionari hanno bisogno di riferirsi alla creazione per poterla distruggere. Ma se nella furia di distruzione si distrugge persino l’essere, come farebbe il rivoluzionario ad agire? L’agire umano è possibile solo se l’essere umano è, esiste. E, indovinate un po’ cosa succede quando ci si pone come obiettivo la distruzione dell’essere e si riesce nel proprio intento? Si finisce per distruggere se stessi. È quello che si suole definire “eterogenesi dei fini”: si cerca un fine e si ottiene il risultato opposto.

Ma qui è il punto nodale. Ogni tipo di male, e anche la Rivoluzione (il sogno di decostruzione che noi combattiamo), non avendo una natura che gli è propria, essendo solo una privazione di bene, non ha in sé la forza per imporsi e vincere. Cioè il male prevale solo dove il bene difetta e la causa della vittoria temporanea della Rivoluzione risiede solo nella defezione dei buoni, non nella forza dei cattivi. Il male prevale dove il bene cede, ed evapora. Questo cedimento del bene nei confronti del male è una forma di auto-distruzione.

È per questo che la Marcia è un evento importantissimo, in qualunque modalità essa si svolga. In questo evento chi conosce la verità, chi vuol fare il bene, può farlo pubblicamente, così come pubblica è l’offesa alla vita che viene da aborto, fecondazione artificiale, contraccezione ed eutanasia (attraverso le corruzioni della legge che stabiliscono tali condotte moralmente e intrinsecamente malvagie come legittime nel consesso sociale). Solo marciando con determinazione e lavorando ogni giorno per la difesa della vita possiamo contrastare la Rivoluzione e contribuire a salvare gli innocenti. Il 22 maggio, a Via dei Fori Imperiali, gli UpV ci sono, e tu?

Fabio Fuiano

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