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Immenso successo della X edizione della Marcia: ha toccato molti cuori!

Cari amici, quest’oggi voglio riportare qui un resoconto della Marcia e dell’effettiva portata che l’evento ha avuto nel panorama nazionale. La manifestazione statica, che è stata preceduta il giorno prima da una bellissima Adorazione Eucaristica con il Card. Raymond Leo Burke, è certamente andata al di là di ogni più rosea aspettativa. Non era affatto scontato che, data la situazione, così tante persone sarebbero state disposte ad invadere il suolo pubblico con tanta carica e determinazione! E anche gli UpV, da tutta Italia, erano presenti! Secondo le stime di alcune testate giornalistiche, in strada si sono riversate più di un migliaio di persone. Il Corriere della Sera, addirittura, parla di ben 5000 persone presenti!

È da rilevare come questa edizione della Marcia sia stata la più osteggiata di sempre per una serie di eventi, primo fra tutti la situazione pandemica che ha impedito a molti di viaggiare. In aggiunta, per disposizione della Questura, si è dovuto cambiare con pochissimo preavviso il luogo della manifestazione da Piazza del Popolo a Via dei Fori Imperiali, con tutto ciò che comportava per avvertire le persone. Fino all’ultimo siamo stati col fiato sospeso ma i frutti che questo evento ha portato sono innumerevoli. Ed è proprio vero che quanto più un progetto è osteggiato, tanto più questo è indice della sua bontà e del gran bene che può derivarne!

Mi limito a ricordare solo alcuni di questi frutti.

Il primo è certamente un messaggio pubblico, chiaro e forte, senza compromessi, alla nostra Nazione e alle istituzioni: c’è un popolo che è disposto ad alzare la voce contro i molteplici attacchi alla vita umana innocente in ogni fase. Un popolo che non ha paura delle ripercussioni che la cultura della morte dominante minaccia a chi prova soltanto ad alzare la testa e mettere in discussione la sua egemonia. Un popolo, come si è gridato dal palco, cosciente dei meccanismi della Rivoluzione e pronto a scendere in campo per opporle una Contro-Rivoluzione che, come ricordava il conte Joseph de Maistre, “non è una Rivoluzione di senso contrario, ma il contrario della Rivoluzione”. Per dirla con Anna Bonetti, che è vigorosamente intervenuta dal palco:

Se c’è chi ieri ha marciato per la morte degli innocenti e la promulgazione dell’iniqua legge 194, a maggior ragione oggi sta a noi marciare e lottare per il loro inalienabile diritto alla vita. Questo genocidio non può essere tollerato e ogni legge che lo permette va abrogata. E oggi noi non siamo qui solo per far sì che l’aborto divenga illegale ma anche impensabile”.

Il secondo frutto risiede in una ritrovata forza identitaria della Marcia che passa anche attraverso la testimonianza della fede cattolica, manifestata in molti interventi dal palco, uno più bello dell’altro! Significativo è il passaggio del discorso di John Smeaton, presidente, da ben 47 anni, della Society for the Protection of Unborn Children in Inghilterra, il quale, ha affermato:

Ai miei bravi colleghi pro-life che sostengono che dovremmo tenere la Chiesa fuori dalla battaglia per la vita, pongo rispettosamente la domanda di San Pietro a Nostro Signore: da chi andremo? La Chiesa, e solo Essa, ha parole di vita eterna

Sulla stessa linea anche i discorsi di Virginia Coda Nunziante e degli ambasciatori di Polonia e di Ungheria, dove quest’ultimo ha persino intonato il Regina Coeli a mezzogiorno, in perfetto orario, tra lo stupore dei presenti. Non vi nascondo affatto che anch’io l’ho fieramente cantato! Non possiamo dimenticare che senza Dio non esisteremmo e di conseguenza non potremmo agire: allora come pretendere di emancipare totalmente anche questa sacrosanta battaglia per la vita da Colui che è l’Autore della Vita? È arrivato il momento di non essere più ostaggio dei ricatti psicologici dei nostri avversari e attingere nuovamente alla fonte della grazia che illumina sempre il lume naturale dell’umana ragione! L’ultimo intervento, in questo senso, è stato esemplare: Mons. Suetta, Vescovo di Ventimiglia-Sanremo, ha tuonato contro tutte quelle leggi che contraddicono la morale naturale insita in ogni uomo e ha concluso con una bellissima citazione del Siracide:

Lotta sino alla morte per la verità, il Signore Dio combatterà per te (4, 28)”.

Il terzo frutto di cui voglio parlare per concludere, anche se ve ne sono moltissimi altri, è che questa edizione della Marcia ha davvero toccato molti cuori. Sia in positivo per le persone che hanno partecipato con un entusiasmo superiore a quello degli anni precedenti, sia in negativo per gli avversari che hanno assistito attoniti alla manifestazione. 

Ho avuto modo di leggere, a tal proposito, il contributo sul giornale “Domani” di una tal Ginevra Lamberti, che titola il proprio articolo così: “Pochi ma pericolosi: la marcia che attacca i diritti delle donne”. Questa ragazza manifesta a più riprese una certa paura per quanto avvenuto. Buon segno, vuol dire che abbiamo toccato le corde giuste!

Devo rilevare, oltre a questo, che persino i nostri avversari hanno dovuto riportare i messaggi dati dal palco nella loro integralità. Questo è segno che si è detta la verità, limpida, cristallina, non passibile di interpretazioni. Al punto che persino i nostri avversari, abituati al famoso “taglia e cuci”, non hanno potuto riportarla se non negli stessi termini in cui è stata detta dai relatori! 

Questo è un’ulteriore conferma del fatto che noi pro-life dobbiamo dire la verità tutta intera, non dobbiamo aver paura che i nostri interlocutori non afferrino, fino al punto di auto-censurarci o, peggio ancora, di scendere a compromessi. Il messaggio è chiaro: possiamo vincere solo se portiamo avanti una causa integralmente buona!

Fabio Fuiano

1 commento »

  1. Conosco il vostro gruppo da poco e vi ammiro tantissimo! Nella mia classe ho sempre idee controcorrente e sapere che ci sono tante persone che la pensano come me in tutta Italia mi dà molta forza! L’anno prossimo ci sarò anche io alla marcia per la vita! Grazie per quello che fate, continuate così! Gaia

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