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​VOGLIAMO LEGGI PER LA VITA!

Un grande applauso si leva dall’aula del Senato. Il provvedimento sul Biotestamento è ormai legge.
Siamo avviati verso la fine della nostra civiltà.

Non è bastata la legalizzazione dell’aborto, l’uccisione dell’essere umano più piccolo e indifeso- l’embrione-, non è bastata la fecondazione artificiale, con la riduzione dell’essere umano ad oggetto impiantato e scartato secondo i propri gusti, ma ora siamo arrivati alla legalizzazione della morte per fame e per sete operata dal medico (colui che secondo il Giuramento d’Ippocrate dovrebbe salvare la vita del paziente).

Il commento di Gentiloni: “Passo in avanti per la dignità della persona. Una scelta di civiltà”

Di quale civiltà stiamo parlando? Invece di approvare leggi che tutelino la vita, che incentivino le cure palliative, al momento la cosa più importante sembra essere solo quella di togliere di mezzo i malati, gli anziani, perché ad un certo punto, in determinate condizioni fisiche, secondo la mentalità comune la loro vita non avrebbe più senso.

Nonostante gli enormi problemi che il nostro Paese sta affrontando (crisi demografica ad esempio), la legge che i nostri politici hanno ritenuto la più urgente di tutte è quella del Biotestamento, spacciato per “morte dignitosa”.

Dov’è la dignità in tutto questo? Cos’è questo se non lo stravolgimento di una società, di un mondo impazzito che non ha più valori, riferimenti?

Quanti saranno i Charlie Gard italiani che verranno uccisi nei nostri ospedali? Quanti gli anziani o i malati terminali per i quali c’è solo preoccupazione di garantire loro il “diritto” a morire?

Guardiamo al Belgio: una volta introdotta l’eutanasia, secondo la logica del piano inclinato, questa è stata estesa anche alle persone depresse, agli anziani sani  ed infine anche ai minori.

Non c’è più controllo. Quando vengono meno i principi fondamentali, si distrugge un’intera Nazione.

Come si può parlare di civiltà quando LEGALMENTE in un ospedale viene tolta l’idratazione e la nutrizione, uccidendo dunque una persona?

Noi Universitari per la Vita ribadiamo a gran voce che la Vita va difesa e tutelata dal concepimento alla morte naturale, senza eccezioni di alcun tipo. 

Diremo che ogni persona ha importanza e significato, anche se costretta in un letto d’ospedale o in coma o nella fase terminale della propria vita.

Diremo che non si può stare in silenzio nei confronti di quelle che sono le leggi ingiuste.

Ed ora più che mai è necessario che tutti, ma soprattutto la generazione pro vita italiana, si alzino in piedi per denunciare la negazione del diritto fondamentale di ogni essere umano: la Vita.

Chiara Chiessi

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