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I morti per omicidio del consenziente in Québec sono i più alti del mondo.

Il Québec è diventata la provincia con la più alta percentuale di morti per eutanasia e suicidio medicalmente assistito al mondo, secondo Michel Bureau, presidente della Commissione provinciale per le “cure” di fine vita. “Cure” che invece di curare, uccidono.

«In Québec il 5.1% dei decessi è dovuto alla MAiD (l’acronimo sta per Medical Assistance in Dying,  assistenza medica alla morte ndr.)”, ha dichiarato a dicembre in una conferenza stampa. “Nei Paesi Bassi è il 4.8% dei decessi e in Belgio il 2.3%».

La suddetta Commissione di fatto lavora per assicurare che siano applicate correttamente le leggi in tema di morte assistita. Il suo presidente anni fa aveva espresso il suo disappunto in merito ai medici che “opponevano resistenza all’esecuzione della morte assistita”. La sua preoccupazione principale sembra essere che la gente muoia in maniera “dignitosa”, non di cercare di capire e risolvere i problemi che portano le persone a fare richiesta per la morte assistita. Persone disperate, che non possono permettersi cure vere e alle quali l’unica alternativa (im)posta è quella di togliersi di mezzo.

Fa impressione constatare che la MAiD è stata legalizzata in Québec solo dal 2016, mentre nei Paesi Bassi e in Belgio già dal 2002, eppure il Québec è già in testa a questa macabra classifica.

Nel resto del Canada, i tassi sono aumentati costantemente fino a raggiungere il 3.3% nel 2021. Come sottolinea lo scrittore americano Alexander Raikin su The New Atlantis (grassetto nostro):

«Uno dei maggiori motivi di preoccupazione è la portata del sistema di eutanasia canadese. La California offre un utile punto di paragone: ha legalizzato la morte medicalmente assistita lo stesso anno del Canada, il 2016, e ha circa la stessa popolazione, poco meno di quaranta milioni.

Nel 2021 in California, 486 persone sono morte utilizzando il programma di suicidio assistito dello Stato. In Canada, nello stesso anno, 10.064 persone hanno fatto ricorso alla MAiD».

Persino il dottor Bureau è sorpreso dalla facilità con cui i cittadini del Quebec hanno accettato la MaiD. Il dottore ritiene che ciò sia dovuto al fatto che la MaiD viene presentata come cura e non come eutanasia. Egli stesso commenta così:

«Gli abitanti del Quebec che ricevono assistenza medica per morire sono in fin di vita. Hanno sofferenze che non possono essere alleviate e soddisfano tutti i requisiti. La commissione sulle cure nel fine vita analizza tutte le richieste per l’assistenza medica a morire per assicurarsi che siano conformi alla legge».

Questa affermazione è la quintessenza del positivismo giuridico: tutto va bene, purché sia a norma di legge. Eppure, i precedenti negativi a livello storico non mancano, basti pensare per esempio alla barbarie nazista o alla schiavitù.

Tuttavia, sempre secondo il dottor Bureau, l’aumento rilevato nel 2021-2022 non sarebbe riconducibile al fatto che dal marzo 2021 in Canada non sia più necessario il criterio di essere “in fin di vita” per ottenere la MAiD. La causa della crescita, al contrario, sarebbe “l’ampio consenso sociale” – cioè la normalizzazione dell’eutanasia – ottenuto in Québec dal 2016.

A supporto arriva anche il commento del neurochirurgo Georges L’Espérance, presidente dell’Associazione  del Québec per la morte cosiddetta “dignitosa”, che afferma di non essere sorpreso dell’impennata di MAiD, perché sarebbe indice, a sua detta, oltre che della maggiore disponibilità della MAiD,

«del fatto che i pazienti sono più consapevoli della propria dignità e della propria autonomia ed è questo che vogliono, vogliono avere il controllo fino alla fine».

La frase del dott. L’Espérance è molto rivelatrice, in quel “vogliono avere il controllo fino alla fine” che certifica la follia dell’uomo moderno, che si illude di poter controllare e gestire la vita a proprio piacimento, senza riconoscere che è un dono di Dio assolutamente gratuito e prezioso e di cui perciò l’uomo è amministratore e non padrone. “E chi di voi, per quanto si dia da fare, può aggiungere un’ora sola alla sua vita?” (Mt 6, 27).

Le tragiche vicende del Canada devono servire da campanello d’allarme, per cercare di arginare questa marea di morte, rendendo consapevoli quante più persone possibili del vero obiettivo di queste leggi: arrivare a rendere normale l’eutanasia, disintegrando il principio di indisponibilità della vita umana. Anche perché non è finita qui, come ha dichiarato sempre lo stesso Bureau:

«Dobbiamo esser pronti per la crescita dell’assistenza medica a morire, perché la tendenza è indiscutibilmente in crescita».

Prima si comincia a reagire, prima si riusciranno ad evitare altre uccisioni di innocenti.

Marco Pirlo

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