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L’obiettivo dell’ideologia? Silenziare chi dice la verità!

“Quando la maggioranza è convinta di una realtà, è alla minoranza che nega quella realtà che spetta l’onere di provare quanto dice”.(1)


La frase sopra calza a pennello con la nostra società attuale, dove alcune opinioni sembrano avere maggiore peso e importanza rispetto ad altre. I motivi sono tanti: dibattito praticamente azzerato, influssi culturali, scarsa formazione e preparazione. Difficile trovare una causa unica. È evidente per quanto riguarda ad esempio l’aborto, l’eutanasia, la fecondazione assistita, temi ritenuti divisivi dove l’opinione pubblica mostra però una straordinaria uniformità di pensiero e di veduta. Il punto chiave però è che buona parte delle opinioni popolari sono puramente ideologiche, ossia non corrispondono alla realtà. Infatti, come dice la frase citata in apertura, la maggioranza è convinta di una realtà, e questo però non significa che quella realtà sia quella oggettiva. Un esempio? “Il concepito non è un essere umano dal momento del concepimento, e quindi può essere abortito”. Una frase che va contro ogni evidenza scientifica e logica. Eppure, ha conquistato la mente di tante persone. Può essere che alcuni seguano le opinioni per quieto vivere, per adeguarsi alla massa, però tanti sono fermamente convinti di questo, senza guardare la realtà per quello che è: hanno una visione ideologica, appunto, da manuale:


“Ideologia è una visione precostituita del mondo ed è usata come filtro costante tra chi l’accetta e la realtà. Così, il seguace di ogni ideologia non ragionerà in base a criteri di verità, di umanità, di ragione o di semplice buon senso, ma tutto giudicherà in base al suo filtro. Ciò che caratterizza l’ideologo o il suo discepolo è il disprezzo e la negazione della realtà, se questa non si accorda allo schema” (2).


Il rischio di questo atteggiamento era già stato evidenziato nel 2007 da Benedetto XVI in un suo discorso (grassetto nostro ndr.)


“A motivo dell’influsso di fattori di ordine culturale e ideologico, la società civile e secolare oggi si trova in una situazione di smarrimento e di confusione: si è perduta l’evidenza originaria dei fondamenti dell’essere umano e del suo agire etico e la dottrina della legge morale naturale si scontra con altre concezioni che ne sono la diretta negazione. Tutto ciò ha enormi e gravi conseguenze nell’ordine civile e sociale. Presso non pochi pensatori sembra oggi dominare una concezione positivista del diritto. Secondo costoro, l’umanità, o la società, o di fatto la maggioranza dei cittadini, diventa la fonte ultima della legge civile. Il problema che si pone non è quindi la ricerca del bene, ma quella del potere, o piuttosto dell’equilibrio dei poteri. Alla radice di questa tendenza vi è il relativismo etico, in cui alcuni vedono addirittura una delle condizioni principali della democrazia, perché il relativismo garantirebbe la tolleranza e il rispetto reciproco delle persone. Ma se fosse così, la maggioranza di un momento diventerebbe l’ultima fonte del diritto. La Storia dimostra con grande chiarezza che le maggioranze possono sbagliare. La vera razionalità non è garantita dal consenso di un gran numero, ma solo dalla trasparenza della ragione umana alla Ragione creatrice e dall’ascolto comune di questa Fonte della nostra razionalità” (3).


Questa concezione del diritto mette in difficoltà la minoranza che cerca di difendere la verità oggettiva della realtà. Uno dei rischi di questa tendenza è che la minoranza sia sempre più tentata di non testimoniare la verità, in un meccanismo che può essere riconducibile alla “spirale del silenzio”. Questo meccanismo può essere riassunto così (grassetto nostro):


“Il termine ‘spirale’ si riferisce alla crescente pressione che gli individui provano quando si rendono conto che le loro idee non corrispondono a quelle della maggioranza. Così, mentre coloro che sanno di avere un’opinione comunemente condivisa la esprimono liberamente, quanti ritengono di avere idee impopolari tendono a ridursi al silenzio. Questo processo di libera espressione e di silenzio agisce come una spirale, cosicché certi aspetti di una questione sono ampiamente trattati e altri rimangono inespressi”. (4)


Questo è proprio l’obiettivo delle ideologie: silenziare chi si oppone o esprime un’opinione diversa da quella proposta. E nel caso della difesa della vita succede esattamente questo: chi tenta di parlare a favore della vita viene ostacolato in tutti i modi. L’ideologia non cerca la verità, vuole solo imporre l’errore. Ma questo non deve spaventare né tantomeno far desistere, perché la Verità avrà sempre la meglio su qualsiasi ideologia, per quanto forte possa sembrare. La Verità va di pari passo con la realtà, che è ordinata al Bene. Non devono scoraggiarci gli ostacoli, ma devono incoraggiarci i segnali di bene che quotidianamente arrivano da ciò che ci circonda, perché tutto concorre al Bene. Coraggio!

Marco Pirlo

Riferimenti

  1. Messori V., Scommessa sulla morte – La proposta cristiana: illusione o speranza?, SEI, 1982, p. 132.
  2. Ibid.
  3. Benedetto XVI, Discorso ai membri della commissione teologica internazionale, 5 ottobre 2007.
  4. https://www.lacomunicazione.it/voce/spirale-del-silenzio/

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