Con un “blocco costituzionale” l’Honduras consolida le legislazioni pro-life e pro family
Una seconda votazione ha portato da 88 a 90 il numero di favorevoli al nuovo “Schield Against Abortion in Honduras”
Il congresso dell’Honduras, rende più solida la sua riforma costituzionale richiedendo una maggioranza di tre quarti per cambiare la legislazione riguardante la protezione della vita nascente del paese latino americano.
Dopo aver recentemente votato per rafforzare il proprio divieto legale sull’aborto con un “blocco costituzionale”, con 88 voti contro e 28 a favore della riforma nella precedente legislatura, il Congresso ha ratificato il voto nella nuova legislatura, aumentando la quota di voti a favore da 88 a 90, rendendo la posizione pro-life ancora più forte.
La legge del’Honduras prevede che, perché una riforma costituzionale sia valida, debba essere proposta e approvata da una legislatura e successivamente ratificata da una seconda legislatura. La ratifica di oggi (la ratifica risale al 28 gennaio ndr.) significa che sarà necessaria una maggioranza di tre quarti al Congresso per apportare qualunque cambiamento alla costituzione dell’Honduras, che contiene forti protezioni a favore della famiglia e della vita nascente.
Si prevede che il nuovo provvedimento sarà pubblicato venerdì 29 Gennaio, sulla gazzetta ufficiale dello stato dell’Honduras, La Gaceta.
Tutti i tipi di aborto, incluso l’aborto in caso di stupro o incesto, sono illegali in Honduras dal 1982.
Attualmente, l’articolo 67 della costituzione dell’Honduras afferma che “il nascituro deve essere considerato alla pari di chi è già nato in riferimento a tutti i diritti riconosciuti entro i limiti stabiliti dalla legge”
Il nuovo disegno di legge “Shield Against Abortion in Honduras” (Scudo contro l’aborto in Honduras ndr.) custodisce l’illegalità dell’aborto nella costituzione dell’Honduras, dichiarando che “è considerato proibito e illegale, per opera della madre o di terze parti, praticare qualunque tipo di interruzione alla vita nascente.”
Questo decreto si applicherà anche alla legge dell’Honduras che riconosce il matrimonio tra un uomo e una donna.
Il decreto dell’Honduras arriva solo poche settimane dopo che a dicembre il senato argentino ha approvato una legge che consente l’aborto nelle prime 14 settimane di gravidanza. Secondo il legislatore Mario Pèrez, la nuova legge è stata promulgata in risposta alla spinta per legalizzare l’aborto in altre nazioni latinoamericane come l’Argentina.
“Questa riforma deriva dall’ondata di riforme costituzionali in paesi latinoamericani, promosse da governi di sinistra, che ha portato alla legalizzazione dell’aborto, come è accaduto recentemente in Argentina, e che non potrà essere consentita in Honduras”
ha detto Pérez, un membro del conservatore Partito Nazionale, prima del voto.
“il Partito Nazionale è pro-life e voterà a favore di questa riforma che rappresenta un blocco alla legalizzazione dell’aborto; e chiunque non la vuole, e desidera l’approvazione della morte di un bambino nel grembo materno, voterà contro”.
Durante un dibattito virtuale sulla riforma, Pérez, ha affermato che il decreto attuerà un “blocco costituzionale” che fermerà qualunque futura ingerenza o liberalizzazione delle attuali leggi pro-life che proteggono i concepiti.
Secondo un rapporto della BBC, Pèrez avrebbe detto “ogni essere umano ha il diritto alla vita dal momento del concepimento”.
Secondo il sito web del congresso dell’Honduras, il sostegno al disegno di legge è arrivato da appartenenti ad altri partiti rispetto al Partito Nazionale al governo.
“Come donna e come madre, sono in favore della vita e sono contraria all’aborto, voglio parlare a nome di coloro che sono nel grembo materno e non possono opporsi”.
ha affermato Gloria Bonilla del Partito Liberale.
“Mi ha colpito il fatto che la questione cominciava appena a farsi sentire dai media, quando ho iniziato a ricevere chiamate da industrie mediche, che mi chiedevano di votare contro, aziende che neanche conoscevo, ecco perché oggi dico che voterò sempre a favore della vita, anche se questo significa che non sarò più eletto come deputato, ma non contraddirò i miei principi”.
ha dichiarato Luis Redondo del partito PINU.
Francisco Rivera del Partito Nazionale ha detto che “in qualità di rappresentante del mio dipartimento in Olancho” sapeva che “mettere il blocco su questa riforma in modo che una maggioranza qualificata sia necessaria è la cosa giusta da fare, e io voto in favore dell’iniziativa”.
I gruppi di attivisti a favore dell’aborto nella nazione hanno definito la mossa un “abissale passo indietro”. “Le donne continueranno ad avere aborti non sicuri, ha detto Cristina Alvarado del gruppo Women for Peace. “Siamo da sole”.
Molti politici in paesi dell’America Latina hanno criticato la legalizzazione dell’aborto in Argentina. Il presidente del Brasile, Jair Bolsonaro si è pronunciato con forza contro le leggi pro-aborto, scrivendo su Twitter:
“rimpiango profondamente le vite dei bambini argentini, che ora possono essere eliminati nel grembo delle loro madri con il consenso dello Stato. Per quel che dipende da me e dal mio governo, l’aborto non sarà mai approvato sul nostro territorio. Combatteremo sempre per proteggere la vita degli innocenti!”
Il presidente del Messico, Andres Manuel Lopez Obrador, ha rifiutato di considerare l’idea di legalizzare l’aborto attraverso il Congresso del Messico. Il giorno seguente la legalizzazione dell’aborto in Argentina, Obrador ha dichiarato che l’aborto è una “decisione che spetta alle donne”, e un referendum nazionale dovrebbe essere l’unico modo per la nazione di decidere se debba mai diventare legale.
In Messico l’aborto è consentito in Mexico City e nello stato di Oaxaca, ma gran parte degli stati Messicani ha attuato delle leggi che proteggono i concepiti.
In una recente vittoria pro-life, la Corte Suprema del Messico si è pronunciata contro la legalizzazione dell’aborto con un voto 4-1.
Fonte:
LifeSiteNews Honduras cements pro-life, pro-family legislation in ‘constitutional lock’
Traduzione di Denise De Matteo