Aborto: l’Argentina è caduta nel baratro del possibile non-ritorno.
Nell’immagine, a sinistra un manifesto femminista con lo slogan “aborto sì aborto no, questo lo decido io”, a destra un concepito che idealmente le risponde “questo è il mio corpo, ho il diritto di nascere”.
Questa mattina la giunta nazionale dell’Argentina ha cambiato schieramento in materia etica.
L’aborto è stato pienamente legalizzato con 38 voti a favore, 29 contrari e un’astensione. Il silenzioso crimine umano sembra aver conquistato un’altra landa.
Altri litri di sangue scorreranno a causa di questa approvazione, da un parlamento ormai corroso e inibito dalla finta bontà del “progresso umano”.
Dopo anni di battaglie e rinvii, gli abortisti argentini e i collaborazionisti della morte prematura pensano di aver ottenuto una vittoria, con un bel boccale di birra e bicchieri di champagne festeggiano come se avessero vinto in modo assoluto definendosi paladini delle libertà e del bene comune.
“Gli occhi di Dio stanno guardando ogni cuore in questo emiciclo” (del parlamento, ndr), ha tuonato la senatrice María Belén Tapiadel ramo conservatore del parlamento.
“Ci pongono di fronte a una scelta che segnerà il futuro del nostro Paese. Saremo benedetti se valorizziamo la vita, saremo maledetti se autorizzeremo a uccidere innocenti. Non lo dico io, lo dice la Bibbia sulla quale ho giurato”.
E questo per dire che gli stessi che hanno permesso l’accesso a questa macelleria umanitarista e che con la bandiera verde sventolano gli ideali dell’iniqua rivoluzione culturale, non sono altro che l’inganno, la menzogna dell’umanità, la stessa menzogna con cui patteggiano moltissime persone che sono consapevoli (e fanno finta di non esserlo) del sangue versato da questa legislazione abominevole.
Gli stessi partigiani dell’aborto, che si definiscono persone deliziose e “aperte mentalmente” affiggono manifesti dove a chiare lettere manifestano la loro macabra fantasia di mangiare degli embrioni per colazione.
Ebbene dovrebbero sapere che anche loro stessi erano degli embrioni, dovrebbero sapere che anche loro hanno avuto il diritto di nascere, e allora perché negare questo diritto al prossimo?
A pensarci bene, paradossalmente, era più umano il despota comunista Iosif Stalin rispetto a tali balordi collaborazionisti, con il cervello ipnotizzato e robotizzato dalla martellante propaganda “umanitaria” che sta caratterizzando questo nuovo millennio.
Per il momento non si hanno notizie se ci sarà una contro-manifestazione in risposta a questa decisione e nemmeno se verrà bloccata la promulgazione, ma se c’è una certezza, è quella della necessità di una mobilitazione contro-rivoluzionaria.
Tutti noi, che facciamo parte del popolo pro-life, dobbiamo mobilitarci, con qualsiasi mezzo lecito, per supportare chi in Argentina sta combattendo contro i nazisti che, nascosti nei palazzi istituzionali, ridono alla vista di un concepito smembrato nel grembo materno.
Ora come ora non si sa che cosa succederà dopo quest’annuncio istituzionale; dall’ipotetica sollevazione di massa contro l’aborto e conseguente ritiro della legge alla probabile caduta nel baratro del possibile non-ritorno.
Mi rivolgo a voi che state leggendo questo articolo, diffondetelo, parlate a tutti di questa decisione arbitraria e criminale del governo argentino. Fate sentire a tutti questa voce che per anni è stata ed è ancora censurata, ed esortate all’azione unanime sulla diffusione della verità.
La vita è un diritto sacrosanto, e nessuno, per nessun motivo può volere la morte degli innocenti!
Michele Porta