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Il mondo abortista non scende a compromessi … e noi pro-life?

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Molti avranno avuto modo di ascoltare l’intervento di Matteo Salvini in merito alle donne che abortiscono più e più volte nel corso della loro vita fertile. Fino a 6 o 7 volte … 6 o 7 vite spezzate da una sola persona. Ma sebbene il problema sollevato sia grave, le parole di Salvini non hanno toccato il nodo centrale: è il concepito ad essere fatto fuori, avvelenato, smembrato o aspirato e nessuna donna può avere diritto di vita e di morte sul proprio figlio solo perché è ubicato nel proprio grembo. Il “diritto” all’aborto non esiste e il pensiero di Matteo Salvini, come di altri prima di lui, è permeato purtroppo dello stesso substrato ideologico generato dalla legge 194, la quale, pur non sancendo esplicitamente un diritto, lo garantisce de facto, così che generazioni e generazioni sono state plasmate secondo questo diktat di morte assurdo e illogico. Insomma, la rimozione del concepito è stata totale e l’aborto è divenuto un atto “normale”, un’alternativa alla gravidanza, quando in realtà la soppressione di esseri umani innocenti non avrebbe alcun diritto di esistere in un qualsivoglia ordinamento giuridico.

Vorrei però soffermarmi su un dato significativo: nonostante il contenuto del discorso tenutosi dal leader leghista sia di forte stampo pro-choice, la reazione più forte e aggressiva è stata proprio la loro … quella dei pro-choice (in verità abortisti mascherati da filantropi di diritti) che hanno fortemente criticato Salvini, vedendo nelle sue parole un attacco alla legge 194. Al netto di un discorso che è intrinsecamente sbagliato, gli abortisti hanno riconosciuto delle note che potevano compromettere, seppur in piccolissima parte, la propria folle battaglia. Questo è davvero interessante: quel mondo non è disposto ad alcun compromesso per il raggiungimento del proprio obiettivo, neanche il più piccolo e apparentemente insignificante. Giocano continuamente in attacco perché sanno che qualunque piccola breccia potrebbe far cadere le mura del castello che tanti anni e tante energie ha richiesto per essere costruito.

Dal canto suo, una parte del mondo pro-life, è stata capace non solo di accettare, in nome di un fantomatico dialogo, la mentalità abortista, ma ha persino collaborato alla stesura, all’approvazione e alla difesa di leggi palesemente contro la vita umana come la legge 194 del 1978 e la legge 40 del 2004. Il contrasto è netto e quasi paradossale: da una parte degli abortisti senza compromesso alcuno, disposti ad un attacco a oltranza a chiunque o qualunque cosa si ponga tra loro e il proprio obiettivo …un movimento omogeneo, seppur nella sua follia distruttiva. Dall’altra un mondo pro-life eterogeneo che ancora si ritrova a discutere (a volte anche in maniera animata) se una legge iniqua come la 194 possa essere “applicata bene” oppure debba essere abrogata in quanto, nonostante i fantomatici articoli volti alla “rimozione delle cause che portano all’aborto”, essa consente sempre e comunque la soppressione dell’innocente per i motivi più disparati riassunti nella ipocrita dicitura “salute psico-fisica della donna” (se poi il bambino è anche reo di essere “difettoso”, può essere soppresso fino a oltre il quinto mese di gestazione).

Siamo stati di recente accusati di essere poco collaborativi, di volerci isolare, di essere comunicativamente inefficaci. Niente di tutto questo: noi vogliamo solo la verità e che tale verità venga gridata dai tetti se necessario… e vogliamo farlo con chiunque riconosca la realtà dei fatti che ci ha portato alla situazione odierna. Non è giocando questa partita continuamente in difesa o puntando ad una comunicazione che scende a compromessi con il male che potremo sperare di segnare qualche punto … non è continuando ad elogiare una legge intrinsecamente abortista che riusciremo a disincentivare l’aborto e finanche renderlo impensabile.

Vi preghiamo, unitevi a noi, non è mai troppo tardi per cambiare radicalmente le cose fintanto che ci sarà qualcuno disposto a combattere per ciò che è vero e giusto!

Fabio Fuiano

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