Donne pro-life DISTRUGGONO il fantomatico “diritto di scelta”
Riportiamo qui di seguito una discussione molto interessante sull’aborto e sul fantomatico “diritto di scelta”, riportato da Live Action. Gli interventi pro-life sono magistrali e rispondono nel merito della questione. Consigliamo a tutti di leggere o visionare il video!
Valentine Camano: In molti paesi sviluppati – Vengo dal Messico – l’aborto è considerato un tabù. Non solo in America latina e nei Caraibi, ma anche in altri paesi sviluppati. Come possiamo trattare questo argomento così delicato? Dobbiamo anche considerare il diritto di scelta di una donna. L’aborto è considerato un diritto per la nostra salute, per i nostri corpi. Nel sistema educativo di tali paesi come possiamo imparare a promuovere un’educazione alla salute per i diritti delle donne?
Lila Rose: Lei ha parlato di diritto di scelta della donna. E la mia risposta è “scegliere cosa? Cosa stanno scegliendo? Cosa fa un aborto?”. Usiamo queste espressioni, queste parole che sono state attentamente inventate per ingannare le persone. Questi termini “Giustizia Riproduttiva”, “Scelta”, sono solo maschere per dire “Aborto”. Quindi cosa si sceglie? Se ognuno di voi è d’accordo – e credo che lo siate – che non è mai giusto togliere intenzionalmente la vita ad un innocente e se sappiamo che c’è proprio una vita innocente nel ventre materno e che un aborto pone intenzionalmente fine ad essa, allora non è mai giusto abortire. Qui non si tratta di autodeterminazione delle donne. Penso sia una cosa davvero importante. Dovremmo cambiare completamente il nostro modo di vedere sull’argomento ed evitare di guardare con disprezzo quei paesi con legislazioni contro l’aborto, bensì guardare ad essi come un esempio! Nel senso, mi piacerebbe tantissimo che gli Stati Uniti fossero più avanzati e protettivi nei confronti della vita, come il Messico che ha più protezioni di quelle che abbiamo qui. Qui ad esempio non vietiamo nemmeno l’aborto selettivo in base al sesso. Si può uccidere una bambina solo perché è una bambina negli Stati Uniti. Si può uccidere un bambino in un momento qualsiasi dei nove mesi della gravidanza negli Stati Uniti. Questa è la “scelta”? No, questa non è una scelta, questo è porre fine ad una vita. Un omicidio.
Anne Kioko: Sul diritto di “scelta”, vorrei dire una cosa. Quando entrate nel mio villaggio e dite ad una donna che dovrebbe avere il diritto di scegliere se uccidere il proprio bambino, questa rimarrebbe sorpresa perché lì un bambino è una benedizione e in verità facciamo sempre una cerimonia per celebrare l’arrivo di un bambino. Questa è una gioia per tutto il villaggio, non solo per la famiglia. Quindi, quando mi dite che l’aborto è un “diritto di scelta” io proprio non capisco. E alla fine della fiera, quando dite “è una scelta”, vi chiedo: è una scelta di fare cosa? Di uccidere un bambino non ancora nato, togliergli la vita. É certamente un omicidio. Questo è quanto ho da dire. Grazie.
Sue Ellen Browder: Penso che dovremmo chiederci, quando diciamo “una donna ha il diritto di possedere e controllare il proprio corpo”, quando le forniamo contraccettivi ed aborto, chi è che possiede e controlla il suo corpo per davvero? L’industria contraccettiva e abortiva e l’uomo con cui va a letto. Lei non ha per niente il possesso del proprio corpo.
Valentine Camano: UN Youth Representative
Lila Rose: President of Live Action
Anne Kioko: Campaigns Manager for Africa at CitizenGO
Sue Ellen Browder: giornalista investigativa
Traduzione di Fabio Fuiano