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Dal Texas una forte testimonianza per la vita!

Una bella testimonianza di vita, tenacia e coraggio arriva dal Texas. La piccola Tinslee Lewis, 3 anni, è tornata a casa dall’ospedale, dopo un ricovero iniziato nel 2019. A rendere ancora più importante questa notizia è il fatto che Tinslee, se non fosse stato per la tenacia della sua famiglia, sarebbe già morta da 3 anni. La piccola è nata affetta da una rara patologia cardiaca, l’anomalia di Ebstein, e proprio per questa ragione i medici avevano comunicato alla famiglia la decisione di sospendere la ventilazione necessaria per la bambina. Questa decisione è in accordo con la legge del Texas, in particolare la cosiddetta “Regola dei 10 giorni”, una norma che consente agli ospedali di staccare unilateralmente i supporti vitali e dà ai familiari – dal momento della ricezione del preavviso formale – appena dieci giorni per presentare ricorso in tribunale o trovare un’altra struttura disponibile. Una regola che ha creato non poche polemiche.

Ma la famiglia di Tinslee non si è piegata al volere dei medici, e oggi, dopo una lunga e aspra battaglia legale, può celebrare la vittoria più bella: Tinslee è tornata a casa e le sue condizioni sono migliorate (l’associazione “Texas Right to Life” ha riferito che Tinslee adesso è addirittura in grado di mandare baci ai suoi familiari).

La piccola è stata ufficialmente dimessa il 7 aprile ed è stata portata a casa, dove riceve assistenza medica 24 ore su 24 e beneficia di un ventilatore portatile.

La vicenda di Tinslee ricorda quella di Tafida, la bimba inglese che sta smentendo qualsiasi pronostico fatto dai medici. E allo stesso modo non si può non pensare ai bimbi che invece sono stati uccisi, come Charlie Gard. Tutti bambini considerati “non degni di vivere”. 

Tinslee e Tafida dimostrano ancora una volta, nella maniera più concreta possibile, come ogni vita sia degna di essere vissuta, e di come ogni vita possa portare frutto. Basti pensare che la mamma di Tafida sta avviando una fondazione per aiutare i bambini colpiti da malattie neurologiche. La scienza e la tecnologia permettono di ottenere risultati impensabili fino a pochi anni fa nell’ambito medico.

Solo con la collaborazione di tutti si può davvero promuovere una cultura della vita che protegga ogni vita. I medici, gli infermieri in primis, ma tutti coloro che hanno la possibilità, devono prodigarsi per promuovere e difendere la vita, sempre. Altrimenti, la cultura della morte continuerà la sua corsa, mietendo sempre più vittime innocenti. 

Marco Pirlo

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