Coppia rifiuta il consiglio del dottore di abortire uno dei due gemelli per salvare l’altro, e adesso entrambi stanno bene.

Una coppia di Norfolk, che ha rifiutato di abortire uno dei due bambini per salvare l’altro, ha raccontato come, 17 mesi dopo, entrambi i bambini siano in piena salute.
L’aborto fu proposto dopo un’ecografia alla dodicesima settimana che rivelò che i cordoni ombelicali dei bimbi erano aggrovigliati e che condividevano la placenta. Questa condizione poteva ridurre l’apporto di ossigeno e sangue ai bambini.
Il padre dei bimbi ha dichiarato:
“C’era il 30-40% di probabilità che uno dei due non ce la facesse, ma per nessun motivo avremmo scelto di sacrificare uno dei due bambini per far sopravvivere l’altro”
Entrambi i genitori sono capi Scout, e hanno sottolineato quanto l’intreccio tra i cordoni ombelicali ricordasse quello del “nodo dell’amicizia” (un nodo che serve per chiudere il fazzoletto degli scout), esemplificativo del legame speciale che i due gemellini avevano nel grembo.
I due gemelli, Arlen e Eivin, sono nati con 7 settimane d’anticipo, con un cesareo, nell’agosto 2020, e pesavano circa 2 chili ciascuno. Sono stati trasferiti immediatamente al Queen Elizabeth Hospital’s NICU, dove sono rimasti per le 3 settimane successive.
Sebbene Arlen inizialmente sia stato in Rianimazione, giorno dopo giorno lui ed Eivin sono diventati sempre più forti, tanto da riuscire a incontrare la loro bisnonna a maggio dell’anno scorso.
Il papà ha detto che i due hanno un forte legame e che insieme ne combinano di ogni, facendo davvero gioco di squadra.
I due gemellini sono stati salvati da un possibile aborto selettivo, ma altri non sono stati così fortunati. In Inghilterra e Galles nel 2020 sono stati effettuati 65 aborti selettivi, uccidendo dei bimbi ancora nel grembo.
Una donna ha raccontato al NY Times la sua esperienza di aborto selettivo. Ha descritto come all’epoca fosse grata nei confronti del tecnico che ha spento lo schermo durante l’ecografia, in modo tale che non vedesse le ombre dei due bambini. Cercava di non pensare a loro, ma di fatto non pensava ad altro.
Era rimasta incinta a 45 anni, dopo 6 anni di cure per la fertilità con l’obiettivo di avere un figlio, per poi trovarsi, alla quattordicesima settimana, a dover scegliere di eliminare uno dei due feti sani, quasi come in un aborto.
Più tardi lei stessa ha dichiarato:
“Se avessi concepito naturalmente questi due gemelli, non sarei riuscita a scegliere chi salvare, perché avrei percepito l’ordine naturale della gravidanza, e non avrei voluto turbarlo. Ma creando i bambini in un modo così artificiale – in provetta, scegliendo una donatrice di ovuli, con l’embrione impiantato dentro di me – e decidere quanti bambini far sopravvivere sembrava semplicemente una scelta come un’altra. La gravidanza è diventata così consumistica, è diventata un altro evento che possiamo controllare completamente”
Catherine Robinson di Right To Life UK ha detto:
“E’ grandioso sentire storie come quelle di Arlen and Eivin, i loro genitori hanno deciso di proteggere la vita di entrambi e ora entrambi godono di ottima salute, hanno recuperato in maniera straordinaria. Purtroppo, così non è stato per altri bambini, come mostrano le strazianti statistiche.
Gli aborti selettivi sono particolarmente disturbanti, perché risulta molto difficile da comprendere la scelta di salvare un bambino al posto dell’altro. Queste forme di aborto sono allarmanti per le loro palesi implicazioni eugenetiche, in quanto spesso bambini con disabilità vengono selezionati per essere abortiti”.
Fonte: LifeNews
Traduzione e adattamento a cura di
Marco Pirlo
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