Maria Cristina Cella Mocellin: disposta a morire pur di far nascere il figlio.

Il 30 agosto Papa Francesco ha proclamato 3 nuovi venerabili. Tra questi c’è Maria Cristina Mocellin, una giovane mamma morta a 26 anni nel 1995, in quanto aveva deciso di posticipare le cure per un tumore dando la priorità alla vita del figlio che portava in grembo. Una figura che va ad affiancarsi ad altre due grandi testimonianze di eroismo cristiano: Gianna Beretta Molla e Chiara Corbella Petrillo. Mamme che hanno saputo sacrificare la propria vita per far vivere i propri figli.
Una testimonianza quella di Maria Cristina che risulta ancora più preziosa in questo momento storico, dove ogni iniziativa presa per difendere la vita viene puntualmente denigrata dall’opinione pubblica. Ma sono proprio esempi come quelli di Maria Cristina che aiutano a vedere la Bellezza della vita, anche in situazioni umanamente difficili e incomprensibili. Fanno vedere che è possibile difendere la vita, sempre. Difficile rimanere indifferenti di fronte alla sua vicenda.
Maria Cristina nasce il 18 agosto 1969 a Monza. Cresce in una famiglia cattolica, che cura la sua formazione cristiana fin dalla tenera età. Giunta all’adolescenza, Cristina inizia a chiedersi quale sia la sua vocazione, e inizialmente propende per la vita consacrata. Ma l’incontro con Carlo Mocellin le fa capire che la sua vera vocazione è il matrimonio. Durante il fidanzamento Maria Cristina deve affrontare un sarcoma alla coscia sinistra, che la mette duramente alla prova, consolidando però allo stesso tempo l’amore con Carlo, che le è vicino e la sostiene durante le terapie. Una volta guarita, i due cominciano a progettare il loro futuro assieme, e il 2 febbraio 1991 si sposano.
Dieci mesi dopo essersi sposati nasce Francesco, il loro primo figlio, e dopo un anno e mezzo arriva anche Lucia. Dopo pochi mesi, nell’autunno del 1993, Cristina resta incinta di Riccardo. In contemporanea con l’inizio della gravidanza ricompare anche il sarcoma alla gamba sinistra. I due sposi, saldi nella fede, decidono di voler salvare innanzitutto la vita del bambino, rimandando le cure chemioterapiche.
Riccardo nasce nel luglio 1994, perfettamente sano. La sua mamma riprende le cure, che purtroppo non risultano molto efficaci. Maria Cristina muore il 22 ottobre 1995. Oltre alla limpida testimonianza cristiana, Maria Cristina ha lasciato diversi scritti, che comprendono le lettere scambiate con Carlo durante il fidanzamento, oltre che al diario personale e alla lettera scritta per il figlio Riccardo (altro parallelismo con Chiara Corbella, che aveva scritto una lettera per suo figlio Francesco) della quale riporto il testo integrale qui sotto:
24 settembre 1995, ore 5.25 (Ospedale di Marostica, Vicenza)
Caro Riccardo, tu devi sapere che non sei qui per caso. Il Signore ha voluto che tu nascessi nonostante tutti i problemi che c’erano. Papà e mamma, puoi ben capire, non erano molto contenti all’idea di aspettare un altro bambino, visto che Francesco e Lucia erano molto piccoli.
Ma quando abbiamo saputo che c’eri, t’abbiamo amato e voluto con tutte le nostre forze. Ricordo il giorno in cui il dottore mi disse che diagnosticava ancora un tumore all’inguine. La mia reazione fu quella di ripetere più volte: “Sono incinta! Sono incinta! Ma io dottore sono incinta!”
Per far fronte alle paure di quel momento ci venne data una forza smisurata di volontà di averti. Mi opposi con tutte le forze al rinunciare a te, tanto che il medico capì già tutto e non aggiunse altro.
Riccardo, sei un dono per noi. In quella sera in macchina di ritorno dall’ospedale, che ti muovesti per la prima volta sembrava che mi dicessi:
“Grazie mamma che mi vuoi bene!”
E come potevamo non volertene? Tu sei prezioso, e quando ti guardo e ti vedo così bello, vispo, simpatico, penso che non c’è sofferenza al mondo che non valga la pena di sopportare per un figlio.
Il Signore ha voluto ricolmarci di gioia: abbiamo tre bambini stupendi, che se Lui vorrà, con la sua grazia, potranno crescere come Lui vuole.
Non posso che ringraziare Dio, perché ha voluto fare questo grande dono che sono i nostri figli: solo Lui sa come ne vorremmo altri, ma per ora è davvero impossibile.
Grazie Signore
Marco Pirlo