Vai al contenuto

Le medaglie di Ernie sono la miglior risposta a chi sostiene l’aborto

Il nuotatore paralimpico filippino Ernie A.Gawilan ha le gambe formate fino al ginocchio e il braccio sinistro non completamente sviluppato. Queste menomazioni fisiche non gli hanno impedito di vincere 3 medaglie d’oro e due d’argento agli Asian Para Games nel 2018, diventando il primo atleta filippino a ottenere questi risultati.

Ma è la sua storia personale a rendere ancora più impressionanti i risultati sportivi ottenuti.

Ernie è infatti sopravvissuto a un tentativo di aborto, che gli ha procurato le menomazioni con cui tuttora convive. La madre aveva tentato l’aborto perché Ernie era il frutto di una relazione extraconiugale, che la donna voleva a tutti i costi nascondere al marito. Il bambino miracolosamente sopravvisse al tentato aborto. Ernie stesso ha affermato

“Dovevo essere un buon nuotatore già nel grembo di mia madre, visto che sono sopravvissuto all’aborto. Semplicemente ho nuotato”.

Ernie è cresciuto con il nonno, dato che il padre ha abbandonato lui e la madre dopo aver scoperto la gravidanza, e la madre è morta di colera quando lui aveva solo 5 mesi.

Ernie è stato spesso bullizzato per il suo aspetto fisico. La prima vera svolta nella sua vita è stata a 9 anni, quando l’uomo d’affari Vicente Ferrazini riuscì a convincere il nonno a mandare Ernie in un centro di recupero per disabili a Davao City. 

Nel 2000 fu portato sull’isola di Samal in un centro gestito dalle suore, e lì si innamorò dell’acqua, perché, come lui stesso ha rivelato

“Quando ero in acqua la mia disabilità non era visibile. Apparivo una persona normale”.

Un giorno è stato notato dall’allenatore di nuoto Mark Jude Corpuz, che ha visto del potenziale nel ragazzo, e lo ha inserito in una squadra di atleti disabili che stava allestendo. Dopo un inizio difficile, Ernie non si è demoralizzato, ed è riuscito a vincere oltre 15 medaglie in diverse competizioni internazionali

Storie come quella di Ernie, di persone sopravvissute all’aborto, sono la risposta migliore che si possa dare a chi sostiene l’aborto. Dimostrano che in ogni persona c’è del potenziale, ogni persona deve poter vivere la sua vita, in qualsiasi condizione si trovi. Non ci sono vite degne e meno degne.

Cosa avrebbero potuto fare i milioni di bambini abortiti? Come avrebbero potuto cambiare il mondo? Che impatto avrebbero avuto sulle persone intorno a loro?

L’industria dell’aborto sta eliminando un numero altissimo di persone che hanno il diritto di vivere, come chiunque altro. Questa è la verità che gli abortisti non vogliono vedere, e non vogliono far conoscere. Questa mentalità utilitaristica sta avvelenando il mondo. È ora di reagire.

Sta a noi portare alla luce la Bellezza della vita. Far capire che ogni vita è “il primo bene perché condizione della fruizione di ogni altro bene[1]. Non esistono beni più grandi. 

Questa frase dello stesso Ernie mi pare la miglior conclusione:

«C’è uno scopo per noi in questo mondo. Dobbiamo essere combattenti nella vita».

Marco Pirlo


[1] Lettera “Samaritanus bonus” della Congregazione per la Dottrina della Fede sulla cura delle persone nelle fasi critiche e terminali della vita, cap. IV, pag. 7

Rispondi

Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un'icona per effettuare l'accesso:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...

%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: