STRAORDINARIO: ragazza undicenne sceglie la vita dopo lo stupro, e adesso suo figlio è una celebrità della WWE
I fan del wrestling conosceranno sicuramente Titus O’Neil. L’ex calciatore e superstar della WWE è stato per 10 anni un’istituzione nel circuito di wrestling e ha vinto diversi campionati.
Meno nota, invece, è la storia della sua venuta al mondo. O’Neil, il cui vero nome è Thaddeus Bullard, è nato da Daria Bullard quando questa aveva appena undici anni.
In un’intervista con la WWE, Bullard ha raccontato la sua storia, che è straziante e motivante al tempo stesso. “All’età di dieci anni, andai a vivere con mia madre,” ha esordito. “Fino a quel momento avevo vissuto con i miei nonni. Ed è stato in quel periodo che il suo compagno mi ha molestata”. Fu da quel terribile atto di violenza che O’Neil fu concepito. Eppure sua madre non ha offerto a sua figlia il sostegno di cui aveva bisogno perché non voleva porre fine alla vita del figlio. Sua madre le fece ripetutamente pressione affinché abortisse, ma la Bullard ha sempre rifiutato, alla giovane età di 10 anni.
“Siccome non avrei abortito, mi ha portata nel sud della Florida. E neppure lì riuscì a convincermi”, ha detto Bullard. “Quindi mi ha cacciata di casa e, fortunatamente, ho incontrato degli amici con cui andare a vivere”.
Nonostante il coraggio eroico di Bullard, non è stata una strada semplice da percorrere. “Avevo paura, ovviamente”, ha detto. “Non dissi niente ai miei nonni. Provavo sempre più vergogna e imbarazzo, come se ciò che era successo fosse stato colpa mia… fino a molti anni dopo, quando capii, le persone mi dicevano che non era stata colpa mia. Ero solo una bambina. E siccome non ho parlato, non è stato fatto nulla a riguardo”.
“So che è stata una lotta per lei”, ha detto O’Neil. “Sono divenuto cosciente del perché di questa fatica solo a 17 anni, quando ho appreso di essere stato frutto di una violenza sessuale. Ed ecco come mi sono ritrovato al mondo”.
O’Neil ha ammesso di aver avuto una relazione difficile con sua madre in precedenza. Ma scoprire la verità, del suo amore per lui e la volontà di combattere e rinunciare a così tanto per proteggere il suo diritto alla vita, ha cambiato tutto. “Fu in quel momento che mi resi conto che mia madre era una bambina, che cercava di crescere bambini”, ha detto.
E dopo tutti questi anni, è ancora difficile per Bullard parlarne. Fu derubata della sua infanzia e della sua innocenza e ha spiegato come concentrarsi su quel fatto la turbasse troppo. È per questo che piuttosto cerca di enfatizzare il bene della sua vita: suo figlio e la sua incredibile forza di carattere.
“Poteva andare peggio. Avrei potuto essere una drogata, avrei potuto essere un’alcolizzata, avrei potuto essere un sacco di cose”, ha detto. “Ma lui [O’Neil] è una benedizione, non solo per me e la mia famiglia, ma per così tanti in tutto il mondo che vedono da dove viene, e che, se ce l’ha fatta lui, tutti possono farcela”.
Sia Bullard che O’Neil hanno riconosciuto che la loro vita insieme è stata difficile per tanti motivi; erano spesso in disaccordo e si scontravano molto, con Bullard che spiega come essendo ella stessa una bambina, non aveva idea di come disciplinare adeguatamente un bambino. O’Neil ha sofferto per la mancanza di una figura paterna o un modello maschile di riferimento in casa per lui. Si è anche messo nei guai, incappando nel gruppo sbagliato per evitare di essere vittima di bullismo. “Venivo spesso preso di mira, perché non avevo i vestiti migliori e le mie scarpe non erano sempre le più belle”, ha detto. “Indossavo occhiali rotti. Il mio soprannome era “Eyes”. E così ero solito o picchiare, o causare disturbo, per cercare di evitare di essere il ragazzo “sfigato”.
Bullard è riuscita a cambiare le cose mandando O’Neil al Florida Sheriff’s Boys Ranch, a Live Oak, in Florida. Lui inizialmente ha odiato sua madre per questo, ma dopo tre anni, ha operato un grande cambiamento nella sua vita. “Quel momento, andare lì, a 12 anni, e sentirmi come se fossi stato buttato via, essendo già tesa la relazione con mia madre … Mi sentivo come se avesse rinunciato a me”, ha detto O’Neil. “Quando sono cresciuto, mi sono reso conto di quanto mia madre abbia dovuto sacrificare. Mia madre non si è diplomata fino a quando non mi sono diplomato io. Quindi cerco di fare del mio meglio per restituirle quei momenti adesso, in quanto mi rendo conto che, mia mamma è ancora come una bambina”.
Lo sport divenne il trampolino di lancio per O’Neil, e il resto è storia. Dopo aver giocato a football nella scuola superiore, O’Neil è diventato un giocatore di spicco per l’Università della Florida, vincendo il campionato nazionale con la squadra nel 1996. Gli infortuni nel calcio gli hanno impedito di giocare nella NFL, e così è iniziata la sua carriera con la WWE. Bullard era inizialmente scettica, ma continuò a supportarlo e la sua carriera da wrestlerdecollò. “Già solo per la reazione che suscita, non solo nei bambini, ma anche negli adulti, sono impressionata dal fatto che abbia un tale impatto”, ha detto. “Dio lo ha messo su questo palcoscenico… per me, è la stella del mio lunedì sera”.
Adesso O’Neil lavora per aiutare altri bambini che hanno avuto un’esperienza simile alla sua, raccogliendo milioni di dollari e trascorrendo del tempo con loro, mostrando loro che è stato nella stessa situazione e che è riuscito ad avere successo. E in questo percorso, è chiaro a Bullard di aver fatto la scelta giusta, tanti anni fa.
“Ogni traguardo nella sua vita è prezioso per me, anche quando è diventato vice presidente del consiglio studentesco”, ha detto. “Chi avrebbe mai pensato che un bambino che dovevi costringere ad andare a scuola e a fare il suo dovere, poteva superare così tanti ostacoli? E adesso sono molto orgogliosa di vedere i miei nipotini… Ringrazio Dio per tutte le volte in cui se ne rende conto, non si tratta solo di essere una celebrità WWE. Lui è in primis un essere umano, che deve fare la differenza e stafacendo la differenza nel mondo. Sono una mamma molto fiera. So che a volte non glielo dico abbastanza, ma è il mio vanto e la mia gioia”.
Fonte: LiveActionNews
Traduzione a cura di Sara Sanna