Nancy Kelly: “Le mie gemelle, concepite dopo uno stupro, si sono appena diplomate!”
Buongiorno, il mio nome è Nancy Kelly e nel 2000, a 34 anni, sono stata violentata. L’orrore e il rifiuto sono durati fino a 18 settimane fino a che non ho realizzato che probabilmente ero incinta. Ho lavorato in un ospedale, il Johns Hopkins a Baltimora e andai lì per un’ecografia. Un medico che conoscevo e che sapeva della mia situazione mi fece l’ecografia e confermò: gemelli!
A quel punto lei mi offrì la possibilità, gratis, in totale segretezza, di un aborto illegale per interrompere la gravidanza. Ma non conosceva totalmente la mia storia. Vedete, anni prima di questo fatto, quando ero giovane e stupida e non conoscevo niente di meglio, ho effettuato ben due aborti. Il primo, a 9 settimane, un “normale” D&C (Dilation and Curettage. È una tecnica abortiva utilizzata soprattutto nel primo trimestre ndr.). Un anno dopo, quasi esattamente a 18 settimane, ho effettuato quello che veniva chiamato D&X o, come è comunemente conosciuto, un aborto a nascita parziale. Sono passati 28 anni, e nessuno mi convincerà del contrario, sento ancora il mio bambino urlare. Come potevo guarire dalla violenza dello stupro con altra violenza? Ho deciso di salvare la vita a quei due bambini e di crescerli.
Queste persone (gli abortisti ndr.) dicono che non ci sono risorse. Abbiamo sperimentato che invece tali risorse esistono e sono disposta a riproporle! Ci sono chiese, o associazioni battiste che mi hanno aiutato nell’arredo e nell’alloggio, per il cibo e per i mezzi di trasporto. Abbiamo vissuto all’Hannah Home, una casa per i senzatetto e per le donne abusate, a Shelby per due anni. Vari anni dopo che i miei gemelli sono nati, mi recai in una struttura conosciuta come Abortion Recovery in Alabama (una struttura di recupero per donne che hanno abortito ndr.) e posso dirvi che oggi non soffro più dello stress post-abortivo. Sono stata perdonata e liberata! In tutto il mondo ci sono servizi di recupero per donne che hanno abortito, come il progetto Rachel, Abortion Recovery International e Option Line. L’unica cosa che dovete fare è una ricerca su Google e troverete pagine, pagine e pagine che non parlano solo di donne che soffrono. A livello locale, ovviamente, il mio parto, le mie spese mediche, le spese mediche per le mie bambine e per tutta la loro vita sono stati coperti. E come risultato di uno stress post-aborto e disordine da stress post-traumatico, sono stata disabile per molti anni e bisognosa di cure. In qualsiasi luogo si possono trovare aiuti per le donne a tutti i livelli.
Vedete, i miei gemelli sono la cosa più bella che mi sia mai accaduta. Sarei morta più e più volte se non ci fossero stati loro a darmi una ragione per vivere. Alcuni dicono che i miei bambini sono il “residuo” di uno stupratore, ma posso assicurarvi che non è vero. Le mie bambine hanno sentito questa storia sui social tantissime volte e vorrei leggervi una cosa che mia figlia ha condiviso. Le mie gemelle hanno 18 anni e si sono diplomate proprio ieri. Loro hanno valore!! Mia figlia ha scritto:
“Provo dispiacere per quelle centinaia di bambini che sono il prodotto di una violenza e che hanno disabilità fisiche o mentali, o per figli adottati, perché nelle ultime 72 ore si son dovuti sentir dire dai media e da tanti altri che loro non hanno il diritto di esistere, ma in realtà ce l’hanno!”
Non sono stata io a salvare loro, sono loro che hanno salvato me. Chi, qui presente, ha potuto decidere del loro concepimento? Loro hanno trasformato la mia notte di orrore in una benedizione e fanno parte di quell’1% che è stato demonizzato e sfruttato. Posso dirvi invece che quella percentuale e noi (me e le mie figlie ndr.) siamo parte di una collettività più vasta di coraggiosi e appassionati avvocati per la vita che credono in una nozione “radicale”: che tutti abbiamo un valore eguale ed irrevocabile, indipendentemente da come le nostre vite hanno avuto inizio.
Traduzione di Fabio Fuiano