Non ci sono scuse per uccidere l’innocente.

Zion Clark è un atleta statunitense, classe 1997. È assolutamente unico, non solo per le notevoli performance sportive (delle quali parleremo più avanti), ma per il fatto che sia senza gambe dalla nascita. È affetto dalla Sindrome da Regressione Caudale, provocata dal fatto che la madre biologica, durante la gravidanza, abbia fatto uso di droghe. Ovviamente questo ha causato notevoli problemi a Zion, il quale ha dovuto affrontare due operazioni chirurgiche per riuscire a stare seduto.
Subito dopo la nascita, il futuro atleta fu messo nelle liste per l’affidamento e, nel corso dei suoi primi 16 anni, cambiò parecchie famiglie, trovandosi anche in situazioni poco piacevoli di abuso psicologico, abuso fisico e bullismo. La sua fede incrollabile l’ha però aiutato a superare ogni avversità. Finalmente fu adottato da Kimberli Hawkins, una signora che per anni aveva desiderato avere un figlio. Il legame tra i due è diventato fortissimo, tanto che Zion non esita a definire l’adozione “la miglior cosa che mi sia mai successa”.
Il fatto di essere “diverso” lo ha motivato ancora di più ad impegnarsi nello studio e nello sport e a coltivare buone relazioni con gli altri.
Zion era entrato in contatto con la lotta libera già alle elementari con scarsi risultati, nonostante la sua grande passione per lo sport. La svolta avvenne negli anni dell’adolescenza, quando alla Massillon High School incontrò l’allenatore Gil Donahue, con il quale iniziò un fantastico rapporto di amicizia. Nei tre anni successivi migliorò notevolmente la sua tecnica, vincendo diversi incontri e arrivando ad essere un lottatore professionista.
Il suo motto, “No excuses” (“Niente scuse”) deriva da una frase pronunciata dal suo allenatore durante un incontro di lotta. Zion era stato ferito al viso e voleva arrendersi. Il suo allenatore, a quel punto, gli disse:
“Sei arrivato fino a questo punto, devi continuare a fare il tuo lavoro. Non ci sono scuse”
Dopo questa frase, Zion tornò a lottare e stravinse l’incontro, uno dei più memorabili della sua carriera. Questo episodio ebbe un profondissimo impatto su di lui.
Zion non si limita a praticare solo la lotta libera, ma partecipa anche a gare di bodybuilding e corse in carrozzina. Fa anche lo speaker motivazionale.
Il 15 febbraio 2021 ha stabilito un Guinnes World Record, diventando l’uomo più veloce di sempre a correre 20 metri sulle mani, con il tempo di 4,78 secondi!
Il suo prossimo obiettivo è partecipare sia alle Olimpiadi estive che alle Paralimpiadi del 2024. Un obiettivo arduo, ma Zion non sembra essersi mai preoccupato troppo delle difficoltà.
“Lavorerò sempre con quello che ho ricevuto perché non ho altre carte da giocare…Devo giocarle nel modo giusto, così da poter vincere!”
Nonostante sia una società abortista (tanto da minacciare di abbandonare le produzioni in Georgia se fosse passata una legge contro l’aborto), Netflix ha addirittura ospitato un documentario sulla sua vicenda che è stato anche vincitore di due Sports Emmy.
Zion non si stanca mai di dire che deve moltissimo alla sua mamma adottiva, senza la quale non avrebbe avuto il supporto e le motivazioni per centrare gli incredibili traguardi che ha raggiunto. Se, a causa della sua “diversità”, fosse stato ucciso con l’aborto, oggi non saremmo qui a parlare di un atleta eccezionale, in grado di ispirare chiunque entri in contatto con lui. Ogni vita merita di essere accolta, anche quando viene ingiustamente giudicata “indegna”. C’è un potenziale inimmaginabile in ogni persona.
“Il messaggio che voglio dare ai ragazzi con disabilità e a chiunque abbia una disabilità è: sarà dura, ma se ci metti il cuore e la determinazione, puoi raggiungere ciò che ti spetta. Che tu sia disabile o no, il messaggio non cambia”
Agata Ippolito & Marco Pirlo