CECI EST UN BÉBÉ: DUE FETI DUE MISURE
Ad ormai 20 giorni dalla fine del Congresso di Verona, che ha scaldato gli umori prima, dopo e durante, rimane un piccolo paradosso da sciogliere. Ricordiamo tutti il piccolo fetino di gomma che ha fatto tanto scalpore conquistandosi diversi titoli di grandi testate giornalistiche; si tratta di una piccola riproduzione di un feto alla 10° settimana con accanto la scritta “l’aborto ferma un cuore che batte”. Niente di più, niente di meno.
Lasciando da parte la polemica sul buono o cattivo gusto del “gadget” (pubblicamente disconosciuto quale “gadget del congresso”, qui ) va detto che esso non fa altro che raffigurare la realtà concreta del feto e dichiarare la verità che con la pratica dell’aborto, diritto o delitto che lo si voglia chiamare, un cuore cessa di battere. Se la semplice verità desta tanto scalpore è il caso di farsi due domande.
Detto ciò, quello che colpisce ulteriormente è quella lieve ipocrisia di chi cavalca la fake news dei feti-gadget parlando di questi oggettini come motivo di scandalo e di shock, mentre vige il più totale silenzio di fronte ai negozi “tiger” di tutta Italia in cui vengono tranquillamente esposti e venduti dei modellini che riproducono la stessa identica realtà del bimbo in fase di gestazione, con tanto di utero materno.
La domanda è semplice: perché uno fa notizia e l’altro no? Perché un feto ad un congresso merita, in quanto tale, titoloni acchiappaclick, ed uno esposto in negozio a milioni di persone no? Perché solo il primo dovrebbe essere causa di shock e scandalo?
Se il problema fosse stato il fetino in quanto tale, e non il fatto che la sua verità metta in crisi alcune idee contestate dal Congresso (e non solo), sarebbero finiti entrambi sui giornali come esempi di “terrorismo psicologico” o entrambi mediaticamente ignorati. Così non è stato, e la colpa non ricade evidentemente sui piccoli modellini. Astenendoci da un giudizio sul Congresso, che questo paradosso dia a pensare su cos’è che veramente si impone alla nostra coscienza con la sua sola verità, e su cosa (chi) invece è pronto a manipolare tale verità con falsità ed ipocrisia pur di non mettersi in discussione.
Arianna Trotta