TECNICHE DI DIBATTITO: parte 2
Espedienti relazionali
Rimanete calmi ed empatici
Tenete presente che l’aborto è un argomento che infiamma davvero gli animi delle persone, quindi volete fare del vostro meglio per mantenere la conversazione su un piano razionale e intellettuale. È di fondamentale importanza abbondare nell’essere rispettosi e sensibili, anche se l’altra persona è arrabbiata e provocatoria. In questo modo si otterrà un alto livello morale nella discussione e si renderà più probabile che le vostre parole abbiano un impatto.
Questo è un argomento così delicato non perché a qualcuno piaccia l’aborto di per sé; piuttosto, la gente è molto sensibile riguardo ai problemi sociali per i quali l’aborto è visto come una soluzione. Quando condanniamo la soluzione, la considerano un’indifferenza meschina per questi problemi o addirittura una loro promozione. Pertanto, dovreste essere rapidi nel riconoscere con grande empatia i problemi personali e sociali che sono alla base della pratica dell’aborto. Sottolineate che i pro-life hanno assolutamente il dovere di affrontare i più grandi problemi sociali e culturali di cui l’aborto potrebbe essere un sintomo.
Riconoscere delle basi comuni
Un’altra tattica per guadagnarsi il rispetto è quella di sottolineare delle basi comuni. Non si dovrebbe fingere di essere d’accordo con il pro-choice più di quanto non si sia o soffermarsi su delle basi comuni a scapito dell’argomentazione generale. Ma, quando emergono punti di accordo, attira l’attenzione su di essi. In questo modo sarà più facile per l’altra persona identificarsi con te; di conseguenza, egli sarà inconsciamente più aperto a considerare il merito intellettuale delle tue argomentazioni sui punti di disaccordo.
Non rinforzare gli stereotipi negativi
Evitare di rafforzare gli stereotipi negativi. I media amano caratterizzare il movimento a favore della vita come un gruppo di fanatici religiosi dogmatici incapaci di pensare in modo critico, cercando di imporre una dottrina medievale superata alla società. La religione ha qualcosa di prezioso per contribuire a questo argomento, perché alla fine si può sostenere che la dignità che caratterizza la persona ha le sue radici in questioni teologiche. Nel bene e nel male, però, la nostra società ha dato per scontata questa dignità e l’ha separata dalle sue origini religiose, così da potervi fare appello senza entrare nei dogmi confessionali. Come abbiamo detto prima, la società è giustamente cauta nel lasciare che i dogmi confessionali dettino la politica, per cui portare esplicitamente la religione nella discussione può essere controproducente, specialmente in un contesto laico come quello universitario.
Attenzione con le analogie
Usare cautela in caso di analogie riguardanti la razza. A molti pro-life piace parlare dell'”Olocausto dell’aborto” o comparare la loro missione a quella degli abolizionisti del XIX secolo. Le analogie potrebbero essere legittime e utili se comprese correttamente, ma alcune persone saranno così offese dal fatto che state sfruttando un elemento sensibile o sacro del loro passato etnico che non saranno disponibili ad ascoltarti. Quindi siate sensibili e siate coscienti del pubblico che avete davanti.
Espedienti di ragionamento
Usa i termini con precisione……
Usa i termini con precisione. Per favore. Mai e poi mai si deve dire che un feto ha dignità perché “diventerà” una persona. Non possiamo dirvi quante volte abbiamo sentito apologeti pro-vita della SSFL dirlo senza rendersi conto che hanno appena perso la discussione. Un feto “diventerà” un adulto, ma la posizione pro-vita è che un feto è già una persona.
….e utilizza termini precisi
Siate cauti nell’usare termini ambigui come “umano” e “vita” quando intendete in realtà “essere umano”: sentiamo regolarmente apologeti amatoriali pro-vita che cercano di dimostrare che un bambino non ancora nato è “una vita”. Questo non è sbagliato, ma è inutilmente impreciso. “Una vita” può essere un sinonimo legittimo per un organismo, che è probabilmente ciò che vuol dire il tipico pro-life. Tuttavia, solo perché qualcosa vive non significa necessariamente che si tratta di un organismo. Al contrario, parti di organismi sono abitualmente descritte come vive. Che si scelga o meno di chiamarla “una vita”, un rene funzionante o un globulo bianco è decisamente vivo, e i pro-choice spesso non riescono a fare la distinzione cruciale tra questi componenti viventi e la vita di un organismo. È vostro compito chiarire questa distinzione, e il termine “vita” tende piuttosto ad oscurarla.
Per inciso, tutti riconoscono anche che un feto umano è, beh, umano. I pro-life che si inorgogliscono per le loro prove accuratamente studiate che i feti abortiti non sono in realtà oranghi non stanno facendo progressi decisivi. Ricordate, la posizione pro-vita è che un’entità deve essere umana e viva, nonché un organismo per essere una persona.