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I vescovi di Francia di fronte all’aborto: «Dio si farà giudice severo».

Fonte immagine: La Stampa

Alcuni vescovi sono insorti contro la costituzionalizzazione dell’aborto prima del voto al Congresso previsto il 4 marzo 2024.

I Monsignori de Germay, Wintzer, Aupetit, Rey, Touvet, Roland, Aillet et Rougé fanno parte dei vescovi che hanno condannato personalmente il voto dei senatori.

«Siamo tutti coinvolti nella questione dell’IVG. Ma il dibattito è ancora possibile? Diventa difficile oggi esprimersi sull’argomento senza correre il rischio di diventare un bersaglio mediatico. Molte personalità hanno infatti abbandonato il dibattito. Cosa diventerà quest’ultimo se la legge dovesse essere adottata? La Libertà d’espressione sarà ancora garantita? E la libertà di coscienza?».

Queste riflessioni sono state sollevate da Monsignor Olivier de Germay: l’arcivescovo di Lione è uno dei primi – insieme a Monsignor Pascal Wintzer di Poitiers – ad aver avuto il coraggio di esprimersi pubblicamente sull’aborto prima che il Senato esaminasse il progetto di legge che permette di iscrivere nella Costituzione la “libertà” di abortire.

Un progetto che porta secondo lui, alla “negazione della democrazia” poiché esso potrebbe proibire ai difensori della vita di esprimersi: le critiche degli ultimi giorni rivolte alle trasmissioni che permettono ancora di dare voce a posizioni divergenti testimoniano questa difficoltà.

“La Francia ha toccato il fondo”

Altri vescovi, successivamente, hanno osato prendere la parola con decisione. È così che Monsignor Michel Aupetit, sui social X (ex-Twitter) ha postato: «Aborto nella Costituzione […]. La Francia ha toccato il fondo. È diventato uno stato autoritario». O ancora, Monsignor Dominique Rey, vescovo di Fréjus-Toulon, che denuncia: «Una deriva eugenista, una disumanizzazione che rimette in discussione le basi stesse della nostra società». La stessa collera da parte di Monsignor François Touvet, vescovo coadiutore della diocesi: «Dov’è il Bisogna salvare delle vite, ritornello ufficiale del periodo COVID? Che tristezza vedere tutti questi e queste voltagabbana che navigano senza convinzione, secondo i venti elettorali e i portafogli ministeriali!». Monsignor Pascal Roland (Belley-Ars) interviene in modo non meno diretto: «Trasgredendo il divieto di uccidere per farne un diritto fondamentale, siamo davvero caduti in basso. La rottura con il comandamento maggiore, fondante la nostra civilizzazione, costituisce una regressione che apre la porta a qualsiasi tipo di violenza, poiché essa colpisce il rispetto inalienabile di qualsiasi vita umana e la solidarietà indispensabile a qualunque vita sociale». Monsignor Marc Aillet, vescovo di Bayonne, Lescar e Oloron, a tal proposito ricorda un passo dell’enciclica Evangelium vitae: «La vita umana presenta, pertanto, un carattere sacro ed inviolabile, in cui si rispecchia l’inviolabilità stessa del Creatore. Proprio per questo sarà Dio a farsi giudice severo di ogni violazione del comandamento “non uccidere”, posto alle basi dell’intera convivenza sociale».

La scelta della Speranza

«Tutto sembra andare verso una sola direzione: No Future! – scrive Monsignor Wintzer – Lo slancio vitale ha abbandonato la nostra epoca, in particolare i francesi. Invece di incoraggiare la vita, proteggiamo la morte» (La Croix, 28 febbraio). «Una società che costituzionalizza la cultura della morte, ch’essa ne sia consapevole o meno, indebolisce profondamente sé stessa» avverte Monsignor Matthieu Rougé.

Ma arrendersi non è un’opzione. «La sola scelta possibile è quella della speranza e dell’impegno ch’essa incoraggia», riassume Monsignor Wintzer, citando Bernanos «La speranza è una virtù, virtus, una determinazione eroica dell’anima – la più alta forma di speranza». E monsignor Rougé aggiunge: «Il rispetto che ama la vita attraverso le parole e le azioni non passerà mai di moda: questa è la nostra speranza, il nostro impegno e la nostra certezza».

Bisogna decidersi a mettere in atto una politica di prevenzione e di aiuto alle donne e alle coppie: una politica di accoglienza della vita.

Fonte: France Catholique

Traduzione e adattamento a cura degli amici UPV di Genova.

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