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Si intensifica la lotta alla maternità surrogata nel mondo.

Nel mare di notizie nefaste che ci inondano ogni giorno, emergono due buone notizie in merito alla maternità surrogata.

La prima arriva dal Marocco: come riportato da Bioedge, il 3 marzo un centinaio di esperti provenienti da 75 Paesi ha sottoscritto la “Dichiarazione di Casablanca”, che chiede esplicitamente l’abolizione di questa pratica, che offende la dignità umana e mercifica i bambini. La scelta del Marocco come sede non è casuale, dato che questo Paese proibisce tassativamente la maternità surrogata. In particolare nella Dichiarazione sono presenti alcune raccomandazioni rivolte ai legislatori:

  • Un divieto totale di maternità surrogata
  • Una dichiarazione che i contratti di maternità surrogata non sono validi
  • Perseguimento penale dei broker di maternità surrogata
  • Perseguimento penale dei partecipanti al processo di maternità surrogata
  • Una convenzione globale sulla maternità surrogata.

I firmatari hanno sottolineato come non chiedano una regolamentazione della maternità surrogata, ma un’eliminazione totale della pratica.

La seconda notizia arriva invece dal Messico: la piattaforma Steps for Life ha richiesto una legislazione contro la maternità surrogata, nota in spagnolo come “affitta un grembo”, così come qualsiasi altra forma di sfruttamento della fertilità delle donne. Nell’ambito della sua campagna contro la maternità surrogata, la piattaforma Steps for Life sta dipingendo murales all’aperto con messaggi come “Le donne non sono in affitto e tanto meno i loro figli sono in vendita”. Lo scopo di questi murales, ha spiegato la piattaforma in un comunicato, è quello di “rendere visibile questa grave pratica che si sta diffondendo in Messico”.

Ad oggi, ha dipinto murales negli stati di Coahuila, Michoacán, San Luis Potosí e Jalisco e a Città del Messico.

Pilar Rebollo, direttrice di Steps for Life, ha dichiarato che la maternità surrogata “o qualsiasi altra forma di sfruttamento della fertilità femminile violano le donne più di quanto è stato fatto per secoli”.

Secondo una ricerca della Facoltà di Scienze Politiche e Sociali dell’Università Nazionale Autonoma del Messico, nel 2018 questo settore ha generato profitti per 6 miliardi di dollari in tutto il mondo. Entro il 2025, si stima che la cifra potrebbe salire a 27,5 miliardi di dollari.

«A Steps for Life, lottiamo per condizioni migliori per le donne incinte e i loro figli, affinché la dignità di ogni persona sia rispettata dal concepimento alla morte naturale. Condanniamo il fatto che, solo perché una donna sia bisognosa, il suo corpo e la sua fertilità vengano commercializzati», ha detto Rebollo.

Al n. 2376, il Catechismo della Chiesa Cattolica insegna che «le tecniche che comportano la dissociazione dei coniugi, per intrusione di una persona diversa dalla coppia (donazione di sperma o di ovuli, surrogazione dell’utero), sono gravemente immorali. Queste tecniche (inseminazione artificiale e fecondazione eterologa) violano il diritto del bambino a nascere da un padre e una madre a lui noti e legati tra loro dal matrimonio. Tradiscono il diritto degli sposi a diventare padre e madre solo l’uno attraverso l’altro».

Rivolgendosi alla Federation of Catholic Family Associations of Europe il 10 giugno 2022, Papa Francesco ha avvertito che “la dignità dell’uomo e della donna è minacciata anche dalla pratica disumana e sempre più diffusa della maternità surrogata, in cui le donne, quasi sempre povere, vengono sfruttate e i bambini sono trattati come merce”.

Piccoli passi, ma certamente significativi, che fanno ben sperare e rinvigoriscono nel cammino a difesa della vita.

Marco Pirlo

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