Ultimo desiderio di un sedicenne malato di cancro: abolire l’aborto
Hai sedici anni e, convivendo con il cancro, ne stai morendo. Nessuno si aspetterebbe che tu possa usare in maniera del tutto altruista l’opportunità che ti è stata accordata dalla fondazione Make a Wish, la Onlus che realizza i desideri dei giovanissimi gravemente malati. Eppure, questo è proprio quello che ha fatto Jeremiah Thomas. A marzo, all’ atleta e campione è stato diagnosticato l’osteosarcoma osteoblastico, un cancro osseo resistente alla radioterapia che ha una probabilità di sopravvivenza del 10%. Con un pericolosissimo tumore attaccato al cuore e due tumori alla spina dorsale, i medici hanno detto ai genitori che per il ragazzo era troppo tardi. È rimasto paralizzato dalla vita in giù a causa del tumore spinale, ma non si è fermato.
“Posso ancora predicare dalla sedia a rotelle”, ha detto.
Jeremiah, insieme ai fratelli e alla madre, parlava già contro l’aborto fuori dai centri abortivi per salvare i bambini e le donne dall’orrendo delitto. Caso vuole che si tratti del figlio di Rusty Thomas, responsabile nazionale di Operation Rescue, un’organizzazione che si adopera per divulgare le orribili pratiche offerte dall’ industria abortiva e le rispettive, scadenti, “cure” che forniscono alle donne. Jeremiah e la sua famiglia andavano già abitualmente nella clinica abortiva locale di mercoledì, giorno in cui venivano praticati gli aborti, per recare assistenza e salvare i bambini. Mentre una sorella suona la chitarra, l’altra parla alle donne che si accingono ad entrare nella struttura. Anche suo fratello parla alle donne e tiene in mano cartelli pro-life.
“Questo non ha nulla a che fare con la genitorialità; è l’omicidio di un’intera famiglia” ha detto Jeremiah fuori dalla Planned Parenthood locale. “Come può una famiglia rimanere unita quando sta uccidendo i propri figli?”
Il ragazzo ha notato che la gente si sente più offesa dai manifesti con bambini abortiti che dall’ atto di abortire in sé.
“Non c’è alcun dubbio, questo luogo è una roccaforte del demonio,- ha detto Jeremiah- che sacrifica i bambini a Satana stesso.”
“Luogo di morte”, ecco come Jeremiah ha chiamato la Planned Parenthood.
Nonostante tutte le difficolta che ha passato con il cancro, vedere l’aborto abolito è rimasto il suo più grande desiderio. In un video sulla pagina Go Fund Me page, aperta in suo onore, invitava tutti ad abbracciare la sua missione recandosi a Indianapolis, Indiana (14-21 luglio), per partecipare al Lead Justice to Victory. Si tratta di un evento per l’abolizione dell’aborto, promosso dall’organizzazione no profit Operation Save America. Ma gli sforzi del sedicenne non finiscono qui.
Quando la sua richiesta è stata approvata dalla fondazione Make a Wish, Jeremiah ha parlato con lo staff del suo desiderio in termini di eredità: in altre parole, dell’ultimo desiderio della sua vita non avrebbe beneficiato lui in persona, ma esso avrebbe potuto salvare innumerevoli vite. Ha chiesto di poter contattare telefonicamente il governatore del Texas, Greg Abbott, e la sua chiamata è stata ripresa e condivisa sui social. Così Jeremiah ha parlato della propria mobilitazione per la vita e del proprio desiderio.
“Per quanto riguarda il mio desiderio, volevo parlarle di un progetto di legge per l’abolizione [dell’aborto]” dice il ragazzo. “Un recente sondaggio ha dimostrato che il 68% dei texani vuole abolire l’aborto, perciò, Signore, lei rappresenterebbe la richiesta dei texani facendo passare il progetto di legge. Infine, vogliamo solo che lei tratti l’aborto come un atto di omicidio, deve essere punito dalla legge. Riguardo al mio desiderio, volevo semplicemente dirle questo […] Potremmo mettere fine all’ aborto qui e adesso, ameno per quanto mi riguarda, così il mio desiderio verrebbe esaudito prima della mia morte.”
Il Governatore Abbott risponde che è appena tornato dal congresso di stato del partito repubblicano, presso il quale si è parlato del suo desiderio.
“Il tuo desiderio” dice a Jeremiah, “ha il proprio posto nel programma politico del partito repubblicano, sarà ciò che andremo a realizzare nella prossima seduta legislativa, e cioè proibire completamente l’aborto dallo stato del Texas. Così il tuo desiderio è assicurato.”
Jeremiah ringrazia il governatore dopo il grido di gioia, “Yes!”
Con un atto di incredibile compassione, Jeremiah Thomas ha usato il solo desiderio di cui disponeva per aiutare a porre fine alla più grande ingiustizia sui diritti umani di questo tempo: l’aborto. E per questo, l’impatto che avrà la sua scelta sul mondo continuerà a vivere anche dopo che lui se ne sarà andato.
Mai prendere sotto gamba la generazione pro-life.
Sara Del Vecchio
Tratto da: https://www.liveaction.org/news/boy-cancer-wish-end-abortion/