Vai al contenuto

L’omicidio dell’innocente spacciato come progresso

In un recente articolo pubblicato su Rolling Stone si plaude al risultato del referendum sull’aborto svoltosi a San Marino, con frasi che lasciano pochi dubbi:

Lo scorso fine settimana un referendum a San Marino ha finalmente legalizzato l’aborto.”

Nel corso dell’articolo vengono poi esposti dati riguardanti la presunta arretratezza dell’Europa in materia di “diritti riproduttivi”:

“Nonostante la vittoria per il diritto di decidere del proprio corpo, però, lo scenario che emerge dallo European Abortion Policies Atlas 2021, pubblicato il 28 settembre in occasione della Giornata internazionale dell’Aborto sicuro, rimane desolante – e non solo perché esistono ancora quattordici territori europei dove l’aborto è considerato un crimine, con rare o inesistenti eccezioni.”

Ancora una volta si parte dal “diritto di decidere del proprio corpo”, ignorando che è in gioco anche un altro corpo, quello del figlio che si trova nel grembo della madre. La realtà viene mistificata per giustificare una legge profondamente immorale.

Il risultato dell’indagine sulle legislazioni in merito all’aborto premia la Svezia, seguita da Islanda e Regno Unito. È paradossale il fatto di risultare i migliori nell’omicidio dei più deboli e innocenti, e di esserne orgogliosi.

Ma la situazione è effettivamente così rosea come viene raccontata dai media?

Partiamo dalla Svezia: nel 2020 sono stati effettuati circa 34600 aborti, un numero impressionante. 18 aborti ogni 1000 donne. Considerando la realtà cruda dei numeri sono 34600 persone a cui è stato impedito di vivere, di portare il proprio contributo. Quello che viene spacciato come progresso dal mondo, è un’immane tragedia.

L’Islanda è tristemente nota per la sua politica di “selezione” dei bambini con sindrome di Down. Grazie all’uso dei test prenatali, molte coppie decidono di non portare avanti la gravidanza se si vede che il nascituro potrebbe sviluppare la sindrome di Down. Non è eccessivo parlare di eugenetica, termine che assume carattere negativo solo se riferito al passato a quanto pare, mentre è difficile scorgerlo nelle situazioni presenti, tanto sono addormentate le coscienze. 

Il Regno Unito ha tentato di mettere in atto una legge che avrebbe reso legale l’aborto fino al nono mese. Di fatto poi la legge è stata bloccata, anche grazie all’opposizione dei vescovi e di associazioni mediche. In ogni caso l’industria dell’aborto va avanti a pieno regime. Come riportato da “Bioeticanews”:

“Il Rapporto statistico del Department of Health & Social Care del governo britannico sull’aborto, riferito ai residenti in Inghilterra e nel Galles, per il periodo dei primi sei mesi di quest’anno, da gennaio a giugno 2020, rilasciato il 10 settembre, mette in evidenza un aumento rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, il 2019: da 105.540 si è passati a 109.836, ossia 4.296 aborti in più. In ogni mese, da gennaio ad aprile, a confronto con lo stesso del 2019, si rileva una crescita, soprattutto nel mese di aprile con più di 4.500 interruzioni di gravidanza volontaria.”

È evidente come la cultura della morte sia pervasiva a livello sociale. È più che mai necessario investire sulla formazione, per poter arginare questa deriva e fare leva sulle coscienze. Come ben espresso da Tommaso Scandroglio:

“Uno dei dati che più colpisce della débâcle pro-life avvenuta a San Marino in occasione del referendum sull’aborto è la percentuale degli astenuti: 59%. Sono loro ad avere vinto il referendum. […] La motivazione di fondo che ha portato all’astensione è probabilmente la seguente: il tema dell’aborto non interessa a nessuno. […] L’indifferenza nasce dal fatto che il fenomeno “aborto” è stato pienamente metabolizzato, perfettamente digerito. L’aborto non fa più problema. […] pochissimi in realtà sanno cosa è un aborto. E dunque moltissimi guardano un “quadro” che è un falso d’autore, assai edulcorato, dipinto con i colori dei diritti civili e dell’autodeterminazione della donna. Questi sono i “quadri” che hanno piazzato in casa nostra. Volete invece vincere un referendum sull’aborto? Mostrate il quadro autentico, fate vedere cosa è un aborto, piazzate sotto gli occhi del signor Rossi le carni straziate del bambino, dite a chi è favore dell’aborto che lui è a favore di quelle immagini. Fate gridare i bambini abortiti non con parole, ma con foto. Mostrate almeno un bambino nel ventre della madre. Allora sì che scuoterete le coscienze”

Tornare a scuotere le coscienze. Questo deve essere uno degli obiettivi principali. Non perdersi in disquisizioni filosofiche e sterili sofismi che non cercano la verità. Bisogna piuttosto promuovere una buona filosofia, realista, che risponda al nichilismo sempre più diffuso nella società e ne mostri l’inconsistenza. Una filosofia che non può razionalmente e logicamente negare l’esistenza di Dio e della legge naturale. Da ciò discende necessariamente che la vita dell’uomo, di ogni uomo, è inviolabile.

Marco Pirlo

Rispondi

Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un'icona per effettuare l'accesso:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...

%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: