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​Irlanda verso la piena legalizzazione dell’aborto?

Sono giorni decisivi, questi, per la prossima presa di posizione che i cittadini irlandesi dovranno effettuare il 25 maggio. In ballo vi è l’abrogazione o meno dell’ottavo emendamento della Costituzione irlandese che, istituito con un altro referendum del 1983, sancisce il divieto di praticare l’aborto nella maggior parte dei casi. Ad oggi la discussione in merito è molto accesa soprattutto a seguito della decisione dei tre colossi del web (Facebook, Youtube e Google) di eliminare qualsiasi inserzione che possa -a loro avviso- distorcere i risultati referendari. Se nel frattempo il fronte pro-morte non ha risentito molto di questa scelta, i pro-life soprattutto irlandesi hanno alimentato una sana protesta contro questa presa di posizione. 
Siamo davvero certi che il reale interesse dei “big” (e non solo), sia davvero quello di assicurare una neutralità al referendum, o il vero scopo è quello di limitare l’influenza della campagna pro-life che viene vista come distorsiva, senza senso, utopica, troppo pericolosa per chi ritiene ammissibile l’omicidio di un essere umano? Perché, lo dico senza mezzi termini… che sia solo concepito o già nato, parliamo di un essere umano. Ponendo lo sguardo ai dati legislativi, con il Protection of life during pregnancy act del 2013 la disciplina sancita nel 1983, trasposta interamente nell’ottavo emendamento, ha previsto casi nei quali a seguito di valutazioni svolte nella maggior parte da medici specializzati, sia possibile derogare al divieto di praticare l’aborto derivante, quest’ultimo, da uno sguardo teso ad individuare sullo stesso piano il diritto alla vita del feto e quello della madre. Noi, conformandoci a quanto la Santa Madre Chiesa insegna, (si leggano gli articoli da 2270 a 2275 del Catechismo della Chiesa Cattolica) ribadiamo fermamente il nostro NO all’aborto. 
Negli anni, i dati lo confermano, le donne Irlandesi hanno raggirato il divieto spostandosi altrove (Regno Unito soprattutto), utilizzando pillole anti-concezionali (anch’esse vietate) andando incontro, è evidente, a numerosi rischi anche per loro stesse. Ad oggi, nonostante la percentuale del fronte a favore dell’abrogazione pare essere leggermente superiore a quella di coloro che si pongono a tutela del principio di “parità di livello tra la vita della madre e quella del feto”, un duro colpo come già accennavo è stato scagliato alla campagna pro-life dalla scelta – fatta trasparire come un atto quasi di correttezza nei confronti degli elettori – di censurare qualsiasi inserzione a favore o contro l’abrogazione dell’emendamento.

Sono profondamente sbalordito da questa decisione dei tre colossi social, e nutro il timore che questo sia un primo passo verso la legittimazione futura di altre ulteriori prese di posizione contro la libertà di espressione di ciascuno. A quanto pare i “big” hanno deciso, nel “best interest”  (penso alla recente vicenda del piccolo Alfie che tutti portiamo costantemente nei nostri pensieri e utilizzo tale termine per dirla come i “cari” “giudici” delle corti inglesi) degli elettori, che essi debbano restare nell’ignoranza: sarebbe troppo rischioso ammettere che la neutralità non sia nel privare la libertà d’espressione di ciascuno, ma nasca da un sano contraddittorio tra le varie posizioni opportunamente moderato, ma è evidente che tale contraddittorio sarebbe per la logicità, umanità, mancanza di secondi fini soprattutto economici ( i quali invece sono presenti nella scelta pro morte) una vittoria per le posizioni pro life. La verità è temuta, e chi è nelle tenebre odia la luce! Lo diceva il Maestro. Non ci arrenderemo, annunceremo dai tetti che ogni vita è sempre degna di essere vissuta e per quanto l’uomo con la sua superbia, fonte d’ogni peccato, voglia ergersi a padrone della vita: non lo sarà mai. Egli ne è solo un custode, ed è bene che la custodisca nel miglior modo possibile: siamo tempio dello Spirito Santo, traboccanti di vita qualsiasi sia la nostra condizione attuale. 

Irlanda, ama la vita come hai sempre fatto! Irlandesi non fatevi tacere!
Un abbraccio a voi da parte mia.
Antonio Petralia

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